Discariche abusive: Gen. Vadalà, fare veloce e bene, da Sogesid grande apporto tecnico-amministrativo

Vadalà - Biscaglia

Il Commissario traccia al Senato un bilancio del suo incarico: “Sono 28 siti regolarizzati e sette i dossier trasmessi, cosi risparmiamo oltre 11 milioni l’anno” 

Roma, 6 dic - Il Commissario straordinario per l’adeguamento delle discariche abusive sul territorio nazionale, Generale Giuseppe Vadalà, traccia a venti mesi dall’avvio del suo incarico un bilancio dell’attività svolta. In un convegno organizzato al Senato dalla Presidente della Commissione “Territorio, Ambiente e Beni Ambientali” di Palazzo Madama, Wilma Moronese, con la presenza del sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo, Vadalà ha fatto il punto sui risultati raggiunti e sugli obiettivi della struttura per gli anni a venire.

"Nelle tre semestralità di infrazione del 2017-2018 – ha spiegato - abbiamo regolarizzato 28 siti di discarica abusivi dislocati in differenti Regioni amministrative sul territorio nazionale: sette in Abruzzo, sei in Campania, cinque in Sicilia, quattro in Calabria, tre nel Lazio, due in Veneto e uno in Toscana. A questi dovranno aggiungersi i sette dossier trasmessi alla Commissione Ue nell'ottava semestralità, per un totale di 35 discariche regolarizzate in 18 mesi di lavoro".  “Il risparmio sulla penalità ottenuto con tali operazioni di bonifica o messa in sicurezza permanente dei siti illeciti – spiega ancora Vadalà - è stato così di 5,6 milioni su base semestrale, ovvero di 11,2 milioni su base annuale, al netto dell’ulteriore risparmio per i 7 siti regolarizzati ed ancora al vaglio della UE”. 

Dal 2014 a oggi sono state complessivamente messe in regola 147 discariche sulle 200 oggetto di sanzione, con una riduzione di importo economico della multa dai 85,6 milioni l’anno individuati nel dicembre di quattro anni fa ai 19,2 milioni che oggi per ogni anno sono da corrispondere all’Unione europea.  

Abbiamo chiesto al Commissario Vadalà quali siano state le maggiori difficoltà incontrate. “Sicuramente in taluni casi - ci spiega - l’incertezza degli iter amministrativi delle Pubbliche Amministrazioni locali (Comuni) che purtuttavia hanno evidenziato un buon lavoro d’insieme. Le iniziali difficoltà riscontrate e la situazione di stasi amministrativa pone una condizione speciale nel contesto nazionale quali per esempio complicazioni metodologiche dei singoli attori. Nel contesto nazionale è rilevabile, pur nelle plurime circostanze, un unico filo conduttore che può essere di riferimento per ciascuna discarica ovvero la complessità degli iter amministrativi posti in essere dalla struttura pubblica locale e Regionale. Dovere e azione di questa struttura è stato quindi quello di promuovere l’iniziativa sopportando l’organizzazione dell’analisi di ciascun sito in modo da avere un’idea iniziale di partenza su cui operare poi sinergicamente con tutti gli attori sociali ed istituzionali dei procedimenti”.

Il Generale Vadalà ha più volte sottolineato il ruolo chiave del metodo di lavoro per velocizzare il più possibile le attività.

“Per attuare la nostra azione – afferma - si è avviato un processo di messa in sicurezza in modo da contrapporre il ‘fare veloce ma correttamente’ alle inerzie e carenze di organizzazione riscontrate.  Da questa situazione composita si è sviluppato, in seno alla struttura commissariale, quello che potremo definire ‘l’approccio operativo nazionale’ che si basa sulla ferma convinzione che solo una metodologia ben chiara, distinta e ordinata possa essere l’arma per la risoluzione delle molteplici situazioni locali. Un metodo rigoroso e strutturato, una divisione dei ruoli e dei compiti da eseguire, una volontà di coinvolgere tutti i soggetti pubblici (Regioni, Comuni, Stazioni appaltanti ed enti Scientifici) per l’unica finalità che debba essere quella di “risolvere facendo veloce e bene”. Si è maturato così, nel corso delle attività nei plurimi contesti, un modello analiticocircostanziato ed operativoincentrato su tre fasi: quella informativa, con la raccolta dei dati (sopralluogo, rilievi fotografici e tecnici, analisi della documentazione amministrativa-contabile e ambientale), la fase progettuale, con elaborazione e analisi di un piano esecutivo  da formalizzare ed esaminare con tutti i soggetti pubblici coinvolti, infine quella operativa con la realizzazione sinergica di un piano di intervento (ottimizzato per la risoluzione delle problematiche ambientali e la bonifica dei siti di discarica) che preveda la suddivisione dei compiti, un costante monitoraggio e il rispetto delle tempistiche.

Vadalà ha sottolineato lo spirito di collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la struttura di Missione delle infrazioni Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, citando Sogesid per il suo ruolo di supporto tecnico-specialistico, ingegneristico, amministrativo e legale, per la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione dei lavori. Oggi l’impegno di Sogesid è rivolto alla messa in regola di nove discariche: i siti si trovano a Petronà e Sellia in provincia di Catanzaro, ad Acquaro e San Calogero (Vv), Sangineto (Cs), Sant’Arcangelo Trimonte (Bn), Ascoli Satriano (Fg), Cammarata (Ag), a Reggio Calabria in contrada Maldariti.  Gli abbiamo chiesto quale sia e potrà essere il valore aggiunto della Società nella sfida alle discariche abusive. 

“Il grande apporto di Sogesid - afferma il Commissario Vadalà - è rappresentato dalla capacità tecnica oltre che amministrativa che la società può esprimere attraverso i suoi validissimi collaboratori e tecnici che in maniera pervicace coadiuvano l’Ufficio del Commissario nelle scelte progettuali e strategiche oltre all’attività amministrativa specifica del settore gare”.

4 Aprile 2019